Fondazione Tito Balestra: Fondazione
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‹‹Non temere censure,
il tuo coraggio segue
docili i tempi (...)››


Tito Balestra, Non temere censure, il tuo coraggio,
da Se hai una montagna di neve tienila all’ombra, Garzanti, 1979.

La Storia

La Fondazione deve il suo nome, e la sua intera esistenza, a Tito Balestra ( Longiano 1923-1976), ma non solo. Si costituì infatti grazie all’atto di liberalità della moglie, Anna Maria De Agazio, la quale dopo la prematura morte del marito nel 1976, nel 1986 donò alla fondazione l’intero patrimonio figurativo, per un totale di oltre 2000 opere fra olii, opere di grafica e di scultura. Con gli anni la collezione ha continuato ad arricchirsi grazie a numerosi lasciti e donazioni (oltre 900 pezzi) di amici, parenti e artisti entrati in contatto con il poeta, ragion per cui si manifestò la necessità di uno spazio apposito che si sostituisse alla temporanea esposizione, che dal 1982 si teneva presso la moderna costruzione di via Giovanni XXII.

 

L’amministrazione comunale di Longiano, riconoscendo l’importanza delle opere donate, nel 1989 si adoperò per creare una Fondazione, a cui partecipano la Provincia di Forlì-Cesena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, la Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici di Bologna, e alcuni familiari di Tito. Nel 1989 essa ottenne il riconoscimento giuridico da parte del Presidente della Repubblica, e nello stesso anno cambiò sede, trasferendosi nell’attuale presso i locali del Castello Malatestiano.

  

Sin dall’inaugurazione avvenuta nel giugno del 1991, la Fondazione persegue lo scopo di diffondere la conoscenza dell’opera grafica e delle arti visive contemporanee. L’esposizione permanente di parte delle opere  è solo uno dei mezzi attraverso i quali perseguire tale fine, vi si affiancano esposizioni temporanee, manifestazioni e convegni promossi anche in collaborazione con enti pubblici e privati, molteplici attività effettuate nel corso degli anni, alle quali si affiancheranno quelle ancora da realizzare.

 

Un’attenzione specifica e particolare è riservata ai laboratori didattici, nel 1999 la Fondazione Tito Balestra, insieme ad alcuni esponenti della Scuola Operativa Italiana, ha costituito il CIDO (Centro Italiano di Didattica Operativa). Questi è operante attraverso i Laboratori Sperimentali Didattici e spazi per la ricerca dei linguaggi espressivi, allo scopo di rendere la propria galleria d’arte non solo un luogo di conservazione delle opere, ma anche un'occasione per stimolare, soprattutto nelle nuove generazioni, attraverso le emozioni e il confronto culturale, un’ «esistenza estetica».