In mostra, oltre ai disegni di artisti riconosciuti, sono esposti anche alcuni divertissement di scrittori e di poeti, in alcuni casi amici dello stesso Balestra, tratti dall’archivio di Tito e Anna Balestra e dalle collezioni acquisite.
«Le opere d’arte messe assieme da Tito Balestra – scrivono nel testo di presentazione Flaminio e Massimo Balestra, curatori della mostra – furono composte in una collezione secondo peculiarità del tutto personali e non assecondando le esigenze del mercato o delle mode del tempo; in ogni dipinto e in ogni foglio raccolto è possibile percepire un disegno più profondo e esclusivo, quello di una precisa visione delle cose, senza sbavature d’occasione. Una raccolta che, a ben guardarla, pare rispondere alle medesime esigenze creative che lo indussero a scrivere i suoi versi. La collezione di Tito Balestra potrebbe essere definita, anche se le definizioni non ci piacciono e spesso costringono nuovi approcci di analisi, un correlativo per immagini della sua particolare poetica.
[...] In seguito, altri (amici, artisti, scrittori, poeti), grazie alle attività della fondazione, concorsero a accrescerne il patrimonio artistico, arricchendola di ulteriori collezioni; oggi, sono oltre quattromila le opere conservate a Longiano.
Tito Balestra predilesse collezionare l’arte figurativa del Novecento, con una particolare vocazione per il disegno e l’incisione, d’altronde, come scrisse Attilio Bertolucci, suggerendoci una traccia di lettura che potrebbe tornare utile anche per comprendere meglio le sue scelte di collezionista, «A proposito di pittura. Balestra la conosce benissimo e un po’, pigramente, ci traffica. Ma la sua poesia non ha quasi mai spessori di colore, è in bianco e nero, senza sbavature, come Maccari grafico».
Balestra, oltre a avere dipinto alcuni quadri e avere praticato con disinvoltura la linoleografia, ha spesso disegnato sulle pagine dei suoi taccuini e delle sue agende, fra un verso appuntato, uno scritto o un promemoria, o, ancora, su pezzi di carta occasionali, senza mai dare l’impressione di averli voluti travisare in altro; forse furono solo “appunti esistenziali”, a volte ludici, ma comunque rivelatori di un ben preciso occhio su sé e il mondo».
Quasi un secolo di «disegno» nelle collezioni della Fondazione Tito Balestra
In mostra opere di:
Enrico Accatino, Assadour, Amerigo Bartoli, Tito Balestra, Leonardo Castellani, Bruno Caruso, Tanino Chiurazzi, Tano Citeroni, Pietro Consagra, Michelangelo Conte, Pirro Cuniberti, Filippo De Pisis, Enotrio, Eliano Fantuzzi, Ilario Fioravanti, Riccardo Francalancia, Lino Gentili, Giuliano Giuliani, Aldo Gobbi, Tonino Guerra, Pietro Guida, Renato Guttuso, Pietro Lenzini, Tom Lyons, Mino Maccari, Mario Mafai, Tinin Mantegazza, Mauro Masi, Gino Marotta, Gino Montesanto, Elio Morri, Roberto Neri, Mokichi Otsuka, Franco Poli, Giò Pomodoro, Domenico Rea, Nino Ricci, Amelio Roccamonte, Ottone Rosai, Manlio Sarra, Vanni Scheiwiller, Antonio Scordia, Flaminia Siciliano, Leo Simoni, Leonardo Sinisgalli, Mario Sironi, Alberto Sughi, Giovanni Tamburelli, Nino Tirinnanzi, Antonio Vangelli, Renzo Vespignani, Tono Zancanaro, Cesare Zavattini.
Cura: Flaminio Balestra, Massimo Balestra
Sedi espositive: Longiano, Fondazione Tito Balestra Onlus (Castello Malatestiano di Longiano / Ex Chiesa Madonna di Loreto)
Periodo: dal 12 aprile al 8 giugno 2014 (orari di apertura: dal martedì alla domenica e festivi ore 10.00-12.00 e 15.00-19.00 – ingresso intero 3,00 € ridotto per gruppi 2,00 €, gratuito under 13 anni accompagnati).